Scuola

La scuola Quo (Quo: raggio, luce) è nata in seguito all’impulso dato dai maestri Hiroshi Nozaki e  Rei Inoue, con l’intento di diffondere un sistema di vita basato sul rispetto del proprio essere, del prossimo e del pianeta su cui viviamo. Armonia ed equilibrio interiori, da raggiungere con l’aiuto di tecniche fisiche e tramite l’approfondimento della coscienza spirituale, portano allo sviluppo personale che ci permette di aiutare il nostro prossimo. La visione prettamente materialistica che caratterizza questo secolo ha portato ad una separazione sempre più grande tra arte, scienza, religione e filosofia.

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Maestro Hiroshi Nozaki

Riferendoci all’essere umano vediamo che queste divisioni si ripropongono perché si studia il corpo umano e le sue reazioni metaboliche separatamente  dall’aspetto emozionale, mentale e spirituale.

 Tutto questo è il frutto di una concezione ristretta e parziale che separa  l’individuo in parti sconnesse fra loro.

 Da questa concezione deriva una divisione in ruoli sempre più specializzati e quindi, per forza di cose, più disarmonici: le scienze che si occupano dello studio  del corpo (medicina), quelle che si occupano dello studio della mente (psicologia  e psicoanalisi) ed infine le religioni, che si occupano dello spirito.

 Queste divisioni che hanno prodotto una disarmonia fra corpo, mente e spirito non consentono all’essere umano di raggiungere quella conoscenza legata alla  Tradizione che, in civiltà antiche e in alcune comunità contemporanee veniva e  viene incarnata nella figura del Maestro Sacerdote.

 Questo sacerdote, essere umano di elevata coscienza, armonizza in sé questi tre aspetti e si rende così servitore di tutti gli altri esseri umani che considera fratelli, grazie all’amore che ha sviluppato in sé e per essi.

 La conseguenza di questa disarmonia ha creato grande confusione nei confronti dei valori universali che hanno da sempre regolato la vita degli esseri umani, generando insoddisfazione, senso di vuoto, solitudine.

L’uomo ricerca l’equilibrio

Molti individui non riuscendo a trovare risposte nella cultura occidentale si sono indirizzati all’oriente. Per la maggior parte e’ iniziata come una moda, poi lentamente sia le filosofie, sia la Medicina Orientale hanno cominciato ad avere sempre più seguito: agopuntura, micromassaggio, shiatsu, yoga, ayurveda…

In pochissimo tempo in molti hanno abbracciato con entusiasmo la novella passione per tutto ciò che sa di orientale, senza rendersi conto che in tutta questa babele, in questa affannosa ricerca di terapie originali, è stato ancora una volta perso completamente di vista colui al quale tutto ciò è indirizzato: l’essere umano.

Naturalmente ci si riferisce al fenomeno di massa e non di certo al serio e intenso lavoro di alcuni ricercatori spirituali. Notiamo in fondo che, come al solito, si caccia via un tiranno per cadere sotto l’egemonia di un altro: i farmaci piano piano lasciano il posto alle erbe o all’agopuntura, tanto per fare un esempio. Ma questo è sufficiente? Probabilmente no. L’uomo continua ad essere schiavo della malattia e della medicina.

La conoscenza, quella che ci può rendere liberi, non è cultura né indottrinamento, ma è consapevolezza.

La consapevolezza è conoscenza diretta, che nasce da uno sforzo continuo di attenzione sui diversi aspetti del proprio essere: corpo, anima e spirito.

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