Tutti noi più o meno conosciamo l’apparato digerente nelle sue componenti essenziali, come un tubo che partendo dalla bocca arriva all’ano e nel suo percorso riceve il prodotto di alcune ghiandole (fegato, pancreas, ecc…) che vi riversano dentro diverse sostanze utili al fenomeno della digestione. Nell’evoluzione degli esseri viventi è sicuramente l’organo primordiale da cui è nata e si è sviluppata la vita. Questo apparato è in qualche modo il più importante del nostro organismo, poiché rappresenta l’interfaccia più grande col mondo esterno. Basta pensare che la sola superficie dell’intestino tenue, grazie alla presenza dei villi raggiunge circa i 400-600 metri quadrati.
Un altro aspetto che fino ad alcuni anni fa era poco conosciuto e a tutt’oggi poco o affatto considerato dalla maggior parte dei medici è la presenza di un vero e proprio “cervello addominale”: il Sistema Nervoso Enterico (S.N.E.). Esso percorre tutto il tubo digerente ed è autonomo rispetto al cervello superiore, anche se dialoga costantemente con esso. Il S.N.E. è la sede delle decisioni viscerali, per cui ha una grande importanza nella gioia e nel dolore. Aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni e subisce fortemente gli effetti dello stress; ha anche tutte le caratteristiche per poter sognare.
L’apparato digerente è ricco di tessuto linfatico che viene indicato con la sigla M.A.L.T. e cioè Sistema Immunitario Associato alle Mucose, presente anche in altri organi e che nell’intestino prende il nome di G.A.L.T. Proprio in virtù del fatto che l’apparato digerente rappresenta la superficie del corpo più estesa in relazione al mondo esterno, esso contiene una quantità elevatissima di tessuto linfatico che deve provvedere alla difesa del nostro organismo. Le alterazioni dell’equilibrio microbico del nostro apparato digerente possono avere effetti deleteri sul funzionamento del sistema immunitario intestinale, sottoponendo l’intero organismo al rischio di ammalarsi anche in maniera molto grave.
E arriviamo ora a parlare del Microbiota. Con questo termine stiamo ad indicare un vero e proprio organo formato dall’insieme di batteri che sono ospiti del nostro apparato digerente. Per comprendere l’importanza di questo “organo invisibile” basta pensare che il suo peso si aggira intorno al chilogrammo e che è composto da qualcosa come 100.000 miliardi di cellule, suddivise in circa 500 specie diverse.Tanto per fare un esempio circa gli effetti della disbiosi ( alterazione della corretta flora batterica saprofita nell’ intestino) sul sistema immunitario, una infezione batterica o virale che riesce a svilupparsi grazie a una alterazione del Microbiota, può produrre sostanze antigeniche in grado di determinare risposte immunitarie che reagiscono contro antigeni appartenenti al nostro organismo causando così le cosiddette malattie autoimmunitarie, divenute così frequenti negli ultimi decenni.
E allora cominciamo dalla bocca ed esaminiamo gli effetti negativi della mancanza di eubiosi, ovvero la disbiosi.
L’igiene orale è fondamentale per rimuovere i residui alimentari ma non è sufficiente ad alterare la flora batterica e lo stesso uso di colluttori non fa che pulire la bocca dai batteri per un tempo relativamente breve in quanto i batteri risalgono dall’intestino. Quindi possiamo asserire che non è possibile una eubiosi orale se vi è una disbiosi intestinale. Tutto questo va ad incidere sulla salute delle gengive (sanguinamento e parodontite), sulla durata degli impianti odontoiatrici e sulla formazione delle afte (ulcerazioni della mucosa).
Il maggior problema legato alla disbiosi nell’esofago è la presenza di Candida albicans che può essere agevolmente contrastata dall’assunzione di un probiotico.
A livello dello stomaco la disbiosi si manifesta con una presenza alterata di Helicobacter pylori. La maggior parte delle persone è portatrice sana di questo batterio e nel caso le difese immunitarie siano efficienti non sorgono problemi. In caso di immunodeficienza però la popolazione di questo batterio può aumentare considerevolmente e causare gastrite, ulcera e cancro dello stomaco. D’altra parte bisogna considerare che la presenza di piccole colonie di Helicobacter sembra fornire una protezione nei confronti di duodenite, esofagite da reflusso e adenocarcinoma dell’esofago e del cardias. Quindi sarebbe opportuno utilizzare dei batteri competitori che lungi dall’eliminare completamente la presenza dell’ H. pylori, semplicemente ne controllano lo sviluppo.
Nell’intestino tenue prevalgono i bifidobatteri e i lattobacilli. Questi, oltre ad avere importanti compiti metabolici, svolgono una funzione protettiva impedendo la sopravvivenza di batteri patogeni che possono entrare con l’alimentazione. Il primo contatto con questi batteri saprofiti avviene durante il parto e con l’allattamento. Infatti le prime tre settimane di vita sono importantissime per l’impostazione del sistema immunitario: possiamo dire che il sistema immunitario “va a scuola” ed apprende delle lezioni grazie alla presenza di determinati batteri. Si è visto che le patologie allergiche per esempio sono pressoché sconosciute nei paesi poveri in cui c’è scarsa possibilità di igiene. Il sistema immunitario, quando è occupato con batteri e inquinanti, ha meno possibilità di scatenare reazioni nei confronti di allergeni banali come le proteine degli acari o i pollini. E questo anche nei figli di genitori allergici. Quindi possiamo asserire che una attenzione esagerata nei confronti dell’igiene è possibile che stia alla base delle allergie.
L’attività metabolica, svolta soprattutto dai bifidobatteri, ha il ruolo importantissimo di detossificare l’ambiente intestinale allo scopo di prevenirne l’infiammazione e di impedire l’accumulo, sia nelle cellule intestinali che in organi come il fegato, di sostanze di scarto del metabolismo batterico che a loro volta possono generare tumori. I probiotici (organismi vivi benefici) inoltre hanno anche la capacità di fornire vitamine del gruppo B. L’infiammazione intestinale ha per effetto quello di aumentare la permeabilità della parete intestinale e quindi il passaggio al sangue di sostanze pericolose in grado di innestare un processo di crescita tumorale in zone anche lontane dell’organismo. Un altro effetto di questa intossicazione si può far risentire sui geni, provocando una attivazione di geni ereditariamente alterati in grado di provocare tra l’altro malattie psichiatriche come la depressione, l’autismo e la schizofrenia.
I probiotici, una volta che si sono impiantati, hanno bisogno di nutrimento per crescere e l’alimento che preferiscono è la fibra vegetale. Questo ci fa capire subito un fatto importante: fin da bambini è necessario mangiare vegetali e frutta integrali e biologici, trattati il meno possibile. Le fibre che contengono, oltre a nutrire i probiotici avranno un importantissimo effetto sulla pulizia delle pareti intestinali. Un’altra cosa saggia che è sempre stata fatta dai nostri antenati è la depurazione al cambio di stagione e altrettanto importante è il rispetto della stagionalità dei cibi vegetali.
Nel colon, l’enorme quantità di colonie batteriche fa di questo organo la sede di grandi lotte per la sopravvivenza dei vari ceppi. Normalmente in questa sede c’è abbondante nutrimento per i batteri, ma se questo viene a mancare i batteri non esiteranno a uccidere le cellule che rivestono la colonia del colon per cibarsene. Le patologie più importanti del colon come la diverticolite, la retto colite ulcerosa, il Morbo di Crohn non possono che avvantaggiarsi attraverso l’uso dei probiotici.
Allergie e intolleranze alimentari
Mentre le allergie si manifestano con una sintomatologia a rapida insorgenza, come l’edema e l’orticaria, nelle intolleranze alimentari si hanno manifestazioni sotto forma di malesseri non ben definiti a cibi introdotti quotidianamente come il latte, il pomodoro, la pasta e i tempi in cui si hanno queste manifestazioni rispetto all’introduzione dell’alimento sono piuttosto lunghi, di ore se non di giorni. Oggi si tende a pensare che alla base di queste intolleranze vi sia la moderna alimentazione, con i suoi cibi alterati, raffinati e carenti del loro contenuto di vitamine e minerali. Inoltre bisogna tener conto del fatto che molte sostanze che vengono introdotte nell’organismo, come i farmaci, contribuiscono ad alterare la flora batterica probiotica. Non ultime alcune considerazioni dal punto di vista energetico, per cui i campi elettromagnetici degli alimenti geneticamente modificati o nati da clonazione o ibridi, sarebbero necessariamente alterati e responsabili di modificazioni sulla struttura della materia in grado di far sviluppare queste intolleranze alimentari. Aggiungiamo a queste considerazioni altri fattori che agendo in maniera sinergica possono essere determinanti nell’insorgenza di una intolleranza alimentare. Oltre la qualità dell’alimento e la presenza di conservanti e additivi in quantità rilevanti sono certamente importanti altri aspetti come il fatto di mangiare in modo disordinato, fuori orario, di abbuffarsi o di saltare i pasti, di mangiare senza varietà in modo monotono.
Un altro aspetto importante è dato dal fatto che la disbiosi può essere messa in relazione a una alterazione della capacità di filtrazione delle cellule intestinali a cui può conseguire uno stato infiammatorio silente che dopo lunghi periodi può provocare patologie piuttosto gravi.
Concludendo possiamo asserire ancora una volta che per mantenere un buon livello di salute è necessario porre attenzione a molti fattori come lo stile di vita, la qualità del cibo, il rispetto dei ritmi circadiani, il mantenimento di una flora batterica equilibrata. Spero si sia compreso che dal cattivo funzionamento dell’intestino può avere inizio la maggior parte delle malattie che ci affliggono.
Nella stesura di questi appunti mi sono avvalso in maniera consistente del libro “Microbiotica Intestinale” scritto dal dr. Luciano Lozio che ritengo essere un vero “faro” nello studio e nella conoscenza di questa materia.