A chi ha già sviluppato un po’ di percezione extra-ordinaria, non sarà sfuggito un accadimento che rappresenta una novità per il nostro pianeta, perlomeno per quanto riguarda questo ciclo di ere. Sta nascendo una rete e non parlo di internet.
Una rete che nei tempi passati ha collegato poche persone, ma che oggi, per una serie di condizioni, si sta rendendo disponibile a molti altri.
Gli esseri che sono stati in contatto finora avevano ed hanno una cosa in comune: vivono in uno stato di Amore.
Non l’aspetto emotivo dell’amore, ma uno stato di Coscienza in cui il “me” che credo di essere, con cui mi identifico, non esiste più. Quando questo accade, scompare la separazione.
Non possiamo desiderare di amare, ma possiamo indirizzare la nostra attenzione nello scoprire quali sono i meccanismi che ci impediscono di essere in quello stato di Coscienza.
Uno degli ostacoli più grandi, a volte insormontabile, è rappresentato dall’idea che si sia già capaci di farlo.
Per superare questo ostacolo è necessaria innanzitutto una enorme dose di umiltà.
Quindi i legami più forti di questa rete, quelli che non possono più dissolversi, sono stati creati nel tempo da esseri in grado di farlo. Ora, a questi legami forti se ne stanno aggiungendo altri.
Sono ancora deboli e suscettibili di dissolversi da un momento all’altro, perché si stanno realizzando tra individui la cui Coscienza di Sé è ancora troppo instabile. Ovvero si manifesta solo in particolari momenti, quando opportunamente sollecitata dall’esterno.
Tutti coloro che dedicheranno la loro esistenza alla ricerca dei suddetti impedimenti, andranno a collegarsi alla rete primaria e ne consolideranno i legami.
Ma la cosa meravigliosa, e lo dico per non scoraggiare nessuno nei confronti di questa impresa, è che sottili reti si stanno creando tra coloro che hanno sinceramente a cuore il bene dell’umanità e della natura.
Ed anche, molto più semplicemente, si stanno creando collegamenti tra due persone che si stimano o che si vogliono bene. Tra due persone in cui venga a cadere il giudizio sull’altro. Laddove l’altro comincia ad essere accettato ed apprezzato nonostante tutti i suoi limiti e difetti. Ma attenzione, l’accettazione dell’altro non è il prodotto della volontà. Questa è una imposizione che crea solo conflitto interiore.
Essa avviene spontaneamente dopo che abbiamo imparato a lasciar morire in noi il giudizio.
Ed anche questo non avviene per esercizio di volontà. L’utile applicazione della volontà sta nel destinarla alla conoscenza di noi stessi. Non conoscenza storica del nostro essere, ma conoscenza che deriva dalla capacità di osservarsi nell’attimo presente.
Non so se queste reti si sarebbero formate ugualmente, con la stessa velocità e intensità, ma sono convinto che, le difficoltà che stiamo vivendo sia singolarmente che come società, mentre in alcuni stiano producendo solo paura e rabbia, dunque separazione, in altri stiano dando una forte spinta a cercare un nuovo modello di esistenza e di coesione.